
Gli effetti ostativi creati da diverse ragioni concomitanti come i problemi geopolitici legati primcipalmente alle guerre in Ucraina, dazi, qualche crisi varia in giro per il mondo stanno creando problemi ai valori crescita del traffico nel trasporto aereo, che in media e’ ora solo di qualche punto percentuale. Su questo abbiamo avuto un quadro preciso da Richard Burgess – Presidente APG Network, in una intervista che pubblicheremo a breve. Burgess con la sua organizzazione ha un quadro preciso e puntuale dell’andamento in ogni parte del mondo.
Europa in frenata

Attualmente il venduto in termini numerici e’ in decremento ad effetto variabile a seconda dei paesi. Numericamente sta attorno al 6%, ma in alcuni casi, vedi l’Italia e’ in crescita, seppur a livello economico e’ trascurabile perche’ il peso italiano e’ molto basso rispetto ad altri paesi. In Italia l’average ticket fare e’ molto piu’ basso rispetto a Paesi Bassi, UK o altri paesi della parte centro europa.
E le altre parti del mondo?

Se l’Europa ha un andamento lento, in regressione, il resto del mondo va meglio, cresce tra l’1% ed il 4% senza distinzioni dal Nord America al Sud America, cosi come Africa, Medio Oriente e Asia/Oceania. Anche qui ci sono i diversi problemi a frenare il traffico: dai dazi americani che frenano i movimenti verso gli USA in generale ed in particolare dal Canada dove i decrementi sono a doppia cifra percentuali, non dimezzati, ma quasi. Oppure per viaggiare tra Europa e Asia dove il permanere dell’impossibilita’ del sorvolo sulla Russia per i vettori occidentali specie sulla Cina ha portato alla riduzionr o totale sospensione dei voli di linea. La causa e’ in particolare la sperequazione sui vettori cinesi che sorvolano la Russia e tagliano anche di due o tre ore sui voli da e per l’Estremo Oriente. Cosi come l’alt che gli americani vogliono dare ai vettori cinesi per volare tra Cina e USA.