Jarvis (easyJet): il CFM56 va meglio dei nuovi Leap-1A

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Kenton JervisCEO easyJet nel giorno dei 30 anni dal primo volo nel fsre il punto con la stampa sulla flotta, ha ammesso che le prestazioni dei CFM56 , che spingono A319-100 e A320-200 sono molto più performanti rispetto ai nuovissimi motori CFM Leap-1A, i quali sono installati su A320neo e A321neo.

Quali differenze prestazionali tra il CFM56 e il CFM Leap-1A

E’ noto che i motori CFM56 consumano il 15% in più rispetto ai nuovissimi CFM Leap-1A piu’ leggeri e moderni, ma a quanto pare più deboli in termini di vita rispetto ai precedenti.

Jarvis dice che i nuovi motori sono leggermente meno durevoli rispetto ai CFM56. Per Jarvis questi nuovi motori CFM Leap-1A devono essere riparati un po’ piu’ spesso. “Attualmente, noi non abbiamo avuto i problemi di prematuro degradamento incontrati da altri vettori, specialmenye se operano in condizioni di alte temperature atmosferiche o di presenza di sabbia. Però dice “non è difficile pianificare in condizioni di caldo e alta esposizione”. Insomma evitare di utilizzarli o minimizzare in servizio spesso in queste condizioni”. easyJet ha di fatto un limitato numero di rotte dove la flotta di aerei spinti da motori CFM Leap1A sarebbe esposta a condizioni più difficili per la longevità dei motori. easyJet vola in luoghi caldi solamebte verso Egitto , Marocco e Capo Verde. Percentuali molto basse.

I CFM56 ben più efficienti rispetto ai dati di progetto

Lo stesso Jarvis dice che parte del problema con la transizione verso nuovi modelli di motore, lui suggerisce, è che l’industria è stata viziata dai motori come il CFM56 , realmente efficienti, i quali hanno avuto prestazioni superiori a quelle di progetto in termini di funzionalità senza difettosità “tanto che chi credeva che questi motori potevano rimanere a bordo di un aereo per 7 o 8 anni, questi hanno fatto meglio arrivando a 9 o 10 anni”. In termini di ore , se un A320 vola tra 3200 e 3400 ore, se arriva a 10 anni sono tra le 32mila e 34mila ore di volo contro le 22400 e 23800 previste. Insomma mediamente quelle 10mila ore in piu’. Ciò si puo’ tradurre in migliaia di € guadagnati e non spesi in interventi nei centri manutenzione, che costano milioni di €, tutti risparmiati.

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