A partire dal prossimo 2 maggio 2019 l’Alitalia ritornerà ad atterrare a Washington Dulles. Ci operava negli anni ‘70 e successivamente, poi da Milano Malpensa ai tempi dell’hub nella prima parte del decennio passato.
Ma perché ritornare a Washington? E’ una domanda che ci poniamo.Perche’ da tempo con la condizione di fatto , le destinazioni sono scelte in logica alla Joint Venture Atlantica. Oppure in analogia ai rapporti con Delta Air Lines verso i suoi aeroporto chiave. Infatti l’aeroporto di Washington Dulles non e’ uno di quelli definibili hub per l’aerolinea americana. Era più plausibile che in relazione a queste possibilità di elevata interconnessione l’unico aeroporto oggi non collegato e’ Minneapolis / St. Paul.
E’ vero che Washington e’ una città cardine per l’aspetto politico delle relazioni. Come città turistica ad oggi ha una ventina di milioni di presenze all’anno. La percentuale di visitatori esteri e’ al di sotto del 10%. Nonostante che l’offerta culturale sia elevata, i musei sono praticamente tutti gratuiti in quanto esistenti nel District of Columbia. Uno dei pochi territori statunitensi non considerati stato come gli altri. Dal punto di vista economico e finanziario non arriva ad altre più importanti città dell’Unione. Ultimamente vi e’ stato un fervore di nuove aperture all’aeroporto di Dulles, sintomo di un attività commerciale e promozionale moto forte. Alitalia potrebbe essere stata oggetto di offerte di incentivazioni per aprire il collegamento che a quanto pare sarà annuale.