Enac vara un Piano straordinario di riassetto degli aeroporti

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Il regolatore aeronautico italiano civile, l’ENAC nei prossimi giorni consegnerà al MIMS quello che è il nuovo Piano straordinario di riassetto degli aeroporti italiani.

Come scrive il Tempo al link:

https://www.iltempo.it/attualita/2022/09/04/news/aeroporti-ciampino-linate-chiusura-cosa-cambia-piano-enac-governo-catania-frosinone-32937113/

“affinché parta il percorso di approvazione del piano. Il primo punto che balza all’occhio nel progetto, riferisce Repubblica, è l’idea di voler ridimensionare lo scalo di Roma Ciampino, fino ad arrivare alla chiusura. L’idea è di sostituirlo con un nuovo aeroporto civile localizzato a Frosinone. L’altra rivoluzione riguarda Milano Linate, da cui saranno notevolmente ridotti i voli intercontinentali diretti, per non fare concorrenza a Malpensa. Inoltre si vuole rilanciare l’aeroporto dell’Urbe su via Salaria a Roma, fornendo un servizio taxi volante fino Viterbo. Infine c’è la volontà di trasformare l’aeroporto di Catania in un “hub del Mediterraneo”, che faccia così concorrenza ad Istanbul.

Pierluigi Di Palma spiega tali proposte: “Noi non chiediamo formalmente la chiusura di Ciampino. Certo, segnaliamo le gravi criticità di quella realtà, che è troppo innervata nel tessuto della città, crea disagio ai residenti tra smog e rumori, e non ha possibilità di espansione, come arrivi e decolli. La soluzione è l’aeroporto militare di Frosinone, il Girolamo Moscardini, che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili. L’aeroporto dell’Urbe a Roma – dice ancora Di Palma – merita un rilancio. Chiediamo di destinarlo a un turismo di prossimità. Aerei di piccole dimensioni oppure taxi volanti possono partire dall’Urbe e dirigersi a Viterbo, dove lo scalo militare Tommaso Fabbri andrebbe adattato ai velivoli civili”.

Quindi azioni su Roma Ciampino, ma non vincolanti. Voli intercontinentali per Milano Malpensa e Roma Fiumicino, hub vocazionale a Venezia e del Mediterraneo a Catania da metterlo in competizione con istanbul. Spunta per la Capitale anche Frosinone. Se un aeroporto sarà vicino alla saturazione dovrà dirottare il suo traffico a quelli vicini.

Stupore è già sorto a Milano per gli investimenti da poco messi in campo per la ristrutturazione dello scalo sia nel terminal, nelle dotazioni infrastrutturali airside e la metropolitana M$ che a breve collegherà lo scalo dal centro città.

Ci si chiede anche ad esempio per Catania, nonostante la posizione geografica al centro del Mediterraneo, come potrà contrapporsi a Istanbul, quando nello scalo turco opera uno dei più grandi vettori al mondo con il suo hub con centinaia di velivoli. A Catania non c’è un vettore simile.

Manca però un principio di fondo, ma chi è il soggetto che rischia finanziarmente nell’operare voli di linea? L’aeroporto, il regolatore o la compagnia aerea. E’ da sempre e lo sarà il terzo. Quindi, ci si domanda quale politica attuerà la compagnia aerea in questo caso? Puo’ quindi la politica condizionare chi rischia in solido? Lasciamo scegliere ai vettori, perchè altrimenti più che benefici, si porteranno conseguenze negative che andranno a vantaggio di altri all’estero.

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