
Il messaggio pubblicato da poco sul sito del vettore norvegese e’ molto chiaro. Oggi e’ stato deciso che non c’è’ più possibilità per proseguire. Il consiglio di amministrazione ha riscontrato che non c’è’ alcuna possibilità per continuare a volare. Domani mattina presenterà la richiesta di andare in bancarotta. Le vendite sono già state sospese, nessuna ulteriore attività di volo sarà garantita e non ci saranno riprogrammazioni dei voli previsti in futuro.
La compagnia aerea era nata nel 2020 e aveva iniziato a volare nel 2021 in giugno con Tre Boeing 737/800. Il business plan era ambizioso con basi a Oslo e poi in altri scali nel suo futuro. Flyr era un vettore lowcost che però non era punto a punto, bensì faceva connessioni via Oslo in particolare. Il network era composto di voli nazionali, internazionali sia verso una clientela business e leisure.
La flotta era cresciuta con Boeing 737/800 e 737-8 MAX . In totale 12 aerei, ma lo start up rapido e’ stato accompagnato dai noti problemi di concorrenza su un mercato stretto dove opera SAS, Wideroe e Norwegian. A questo punto era difficile competere e quindi ci sono state perdite, il vettore era quotato alla borsa di Oslo e il valore delle azioni era velocemente precipitato. La ricerca di nuove risorse, un operatività misurata per cercare di passare quest’inverno, dopo in estate molto attiva specie verso i mercati delle vacanze, ma già presidiati da molti vettori lowcost e leisure charter non ha dato scampo. In Italia l’anno scorso ha operato su Bergamo solo in inverno . Poi Venezia, Roma, Pisa, Alghero, Palermo e Napoli per l’estate. Ma la ricerca dei fondi non e’ andata a buon fine , ha fatto chiudere le ali al vettore.