
Roma, mercoledì 10 aprile – “Sviluppo del trasporto aereo: competitività del sistema Italia”, questo il titolo della conferenza stampa organizzata alla Camera dei deputati dall’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares (AICALF) e dall’Italian Board Airline Representatives (IBAR).
L’iniziativa, aperta da un saluto del viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami, è stata l’occasione per presentare uno studio sull’addizionale comunale ai diritti d’imbarco dei passeggeri commissionato a Andrea Giuricin, economista dei Trasporti dell’università Bicocca di Milano.
“L’obiettivo che ci eravamo prefissati era fornire alla politica una serie di dati per valutare se è conveniente insistere su una tassa da noi considerata iniqua oppure se non sia il caso di cancellarla o rimodularla. I dati di Giuricin parlano chiaro. Basti pensare infatti che l’eliminazione di questa tassa porterebbe ad un aumento di oltre 9 milioni di passeggeri nel 2030, generando una crescita del PIL di 4,2 miliardi di euro e la creazione di 65.000 nuovi posti di lavoro.” – ha affermato Alessandro Fonti, presidente di AICALF.
“Interpretiamo con grande senso di responsabilità il nostro ruolo di sostegno allo sviluppo della connettività del paese; per questo motivo ci sembrava giusto segnalare il rischio che misure probabilmente dettate da esigenze di bilancio possano produrre effetti disincentivanti e in ultima analisi del tutto opposti a quelli desiderati. L’Italia è un mercato con un grande potenziale a cui le compagnie aeree guardano con sempre maggiore interesse; è importante che si creino condizioni attrattive evitando di considerare la aviazione commerciale come una fonte quasi inesauribile di proventi per la fiscalità generale” – ha sottolineato Flavio Ghiringhelli, presidente di IBAR.
“Abbiamo particolarmente apprezzato le posizioni espresse dal viceministro Bignami e dal presidente Deidda, entrambi hanno infatti evidenziato come debba essere aperta una riflessione sull’addizionale comunale, senza tuttavia dimenticare i vincoli di bilancio” – continua Ghiringhelli.
“Nella conferenza stampa è emerso con chiarezza che oltre la metà dei proventi della tassa sono destinati all’INPS per finalitá del tutto estranee al trasporto aereo e che diminuire l’addizionale significa far aumentare più che proporzionalmente le revenues per lo Stato. Per questi motivi tutti i vettori aerei continueranno compatti nella loro azione di sensibilizzazione” – conclude Fonti.