AEROPORTI ITALIANI, IN TRE MESI PERSI 45 MILIONI DI
PASSEGGERI
IL PRESIDENTE, FABRIZIO PALENZONA: “TRE MESI DI BLOCCO
TOTALE. GOVERNO DEVE AGIRE ORA, O IL DANNO SARÀ
IRRECUPERABILE”
Roma, 1° giugno 2020 – I provvedimenti nora adottati dal Governo per far
fronte alla situazione di profonda crisi derivata dall’emergenza sanitaria da
Covid-19 hanno completamente trascurato i gestori aeroportuali, costretti a
chiedere la cassa integrazione per oltre 10.000 dipendenti delle società di
gestione.
Secondo i dati raccolti da Assaeroporti, nel mese di marzo 2020 gli scali
italiani hanno perso 12 milioni di passeggeri, ad aprile 16 milioni e a maggio,
stando alle prime proiezioni, 17 milioni. In tre mesi il sistema aeroportuale
nazionale registra quindi una contrazione di 45 milioni di passeggeri, rispetto
a un anno fa.
“È il peggior calo di sempre, siamo in presenza di tre mesi di blocco totale del
trasporto aereo”, dichiara il Presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona.
“Le prossime settimane saranno decisive per porre le basi della ripartenza di
un settore strategico per il nostro Paese. I correttivi al DL Rilancio, le misure
che saranno inserite nel DL Semplicazioni e i prossimi DPCM sono le ultime
occasioni per garantire la mobilità del Paese, ripristinare i collegamenti con
l’Europa e il mondo e conservare migliaia di posti di lavoro. Non possiamo
lasciarci sfuggire questa occasione: il danno sarebbe irrecuperabile”.
La crisi sta avendo un forte impatto sul settore e rischia di compromettere la
realizzazione degli imponenti piani di investimento previsti per lo sviluppo del
sistema aeroportuale nazionale. Alcuni scali, soprattutto quelli di minori
dimensioni che svolgono un ruolo importante per lo sviluppo dei territori e per
la mobilità di cittadini e imprese, sono a rischio sopravvivenza.
Migliaia di posti di lavoro sono in pericolo così come un’enorme fetta
dell’indotto turistico. In Italia, infatti, il 40% dei visitatori stranieri arriva in
aereo, confermando il ruolo essenziale degli aeroporti per lo sviluppo del
turismo. I due comparti muovono complessivamente circa il 17% del PIL
nazionale e, senza adeguati interventi di sostegno, le ricadute si prolano
drammatiche.
In tale contesto Assaeroporti accoglie favorevolmente la scelta di rilanciare
Alitalia ma sottolinea fermamente come l’eventuale adozione da parte del
Governo di misure protezionistiche e selettive, tese a disincentivare la
presenza di compagnie low cost nel nostro Paese, determinerà un cambio di
scenario e il ritorno ad un trasporto aereo d’élite. Una circostanza negativa
che si è già vericata 15 anni fa quando, con la legge sui requisiti di sistema,
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si tentò di salvare Alitalia con i risultati nefasti che sono sotto gli occhi di tutti.A maggior ragione oggi che Alitalia rappresenta – rispetto ad allora – non il50% del tra:ico passeggeri, ma circa il 13% del totale, si corre solo il rischiodi danneggiare pesantemente il trasporto aereo nel suo complesso.Per questo l’Associazione degli aeroporti italiani chiede al Governo diassicurare un mercato concorrenziale che garantisca la mobilità di passeggerie merci. Quello del trasporto aereo è un settore determinante per la ripresasocio economica dell’Italia, che deve essere sostenuto attraverso misure afavore dell’intera liera. In particolare, occorre mettere a disposizione delleimprese aeroportuali risorse accessibili, attraverso la creazione di un fondodedicato che compensi i gestori e gli altri operatori del settore per i dannisubiti e consenta di ripartire guardando al futuro, preservando i livellioccupazionali e garantendo la realizzazione degli investimenti.
