
Il numero di chi si muove ora dagli aeroporti milanesi ha numeri di oltre il -80%. Era il -82 in dicembre, il -87 secondo quanto ha detto l’AD e DG Brunini qualche giorno fa in un comune attorno a Malpensa. Il -89% rispetto al pre Covid-19. Ciò significa che “un apparato” di risorse umane tarato per il 2019 nei prossimi anni non sarà più attuale. Quindi per ovviare alle pesanti perdite generate da qualcosa di sovradimensionato, servono tagli e saranno dolorosi.
In questi giorni e’ stato firmato un accordo tra SEA – Aeroporti di Milano e Sindacati che vedrà un taglio della forza lavoro del 20% da qui al 2025. Il tutto con un metodo che possa dare uno sbocco a chi perderà il lavoro. Tutte e sette le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto. Per Sea e’ un momento duro dove nel 2020 ha perso 200 milioni di €.
Si inizia con 12 mesi di cassa integrazione che però scadranno a metà marzo. Dopo vi saranno 12 settimane di cassa in deroga per poi andare avanti con questo metodo o la solidarietà. Quindi per 400 persone ci sarà l’uscita dall’azienda con 30 mesi di anticipo senza perdere nulla. Il metodo e’ la Naspi, un integrazione forse dell’azienda o fondo volo.
Altre 150 persone utilizzeranno un altro metodo per uscire dall’azienda, si chiama pensionamento accelerato dato da un piano di incentivi ancora non definiti per lasciare il lavoro. Nel contempo l’azienda assumerà, si e’ impegnata a farlo, con 100 giovani per operare un ringiovanimento dei quadri occupazionali aziendali. Ovviamente costano meno rispetto a chi e’ da più tempo in azienda oppure limitrofo alla quiescenza.
Il traffico non e’ noto quando e come riprenderà. Ciò nonostante i risultati dell’estate che facevano presagire un andamento diverso rispetto a quello, che di e’ poi manifestato da ottobre in poi. Quello che tuttora e’ allo stato di stagnazione.