
Il trasporto aereo e’ una macchina complessa sotto tutti gli aspetti. Si puo’ dire che in un ambito di estrema ripresa dei numeri come sta accadendo ora, a creare disservizi non e’ tanto la mancanza di risorse umane , come cio’ si mostra in UK, Germania, Paesi Bassi , etc ; invece e’ il Covid-19 a crearli. Non si puo’ dire che sia stato debellato, non e’ piu’ pericoloso come un anno fa e oltre, ma allo stesso modo crea vacanze temporanee di persone venute a contatto con questa problematica in tutti gli ambiti della filiera.
Quindi, gli attuali problemi riscontrabili in Italia sono da ricondursi in modo principale a questa probabilita’ molto imprevista nel manifestarsi e che pone problemi continui sulla risoluzione della gestione delle risorse umane nelle turnificazioni delle aziende interessate, sempre alle prese immediatamente con il problema di risolvere la situazione che si va a creare negli organici.
Non c’e’ il caos di quei paesi del centro e nord europa , tuttora alle prese con i problemi di staff. Questo e’ accaduto perché la mancanza strutturale di sostegni sociali, ha fatto si, che chi era a suo tempo impiegato e aveva perso il lavoro, ha giocoforza dovuto cercarsi una soluzione lavorativa alternativa immediata per come sbarcare il lunario. Ora con la ripresa del trasporto aereo a ritmi vertiginosi sul medio/corto raggio ha fatto emergere il problema di come gestite nell’immediato, dovendosi scontrare con i tempi di selezione, formazione e procedurali sull’ottenimento delle abilitazioni, certificazioni e autorizzazioni per impiegarli. Un qualcosa che esiste anche in Italia ad esempio sugli operatori di security, ma che globalmente non arriva a quanto si sta assistendo in Nord Europa.