Volotea: intervista a Carlos Munoz. Francia miglior mercato

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Dopo aver fondato Vueling , ha fatto stessa cosa con Volotea dodici anni fa. Qualche tempo fa a Firenze lo abbiamo intervistato per capire come sta andando il mercato dei voli low-cost. E’ un segmento dinamico, e’ cambiato in questi 12 anni. Anche Volotea per gogo forza ha fatto una costante metamorfosi con un focus diverso. Ora fa più continuità territoriale di quanto faceva prima. Guarda più alle rotte di nicchia e al mercato etnico. Continua su rotte da aeroporti medi, ma non disdegna di collegarmi con quelli grandi come Parigi e Barcellona. Ma fa parte del gioco. L’unico elemento comune e’ finire l’anno con il profitto.

Per Volotea fra poco archivierà un inaspettato e positivo 2022, in particolare da maggio in poi, questo dopo due anni di pandemia. Se il 2022 vede poco più di 9 milioni di passeggeri stimati, il prossimo anno saranno oltre 10 milioni con gli stessi aerei in flotta. Tra il 2019 ed il 2022 ha aumentato la capacità offerta del 39%, gli aerei passati da 36 ai 41.
Nel prossimo anno, anche grazie alla nuova base di Firenze, in Italia ci saranno 4,3 milioni di posti da acquistare per volare sulle circa 130 rotte per un totale di più di 25mila voli. La continuità territoriale sarda da Cagliari e Olbia per Milano e Roma copre ora il 74% dell’operatività italiana per un totale di 3,2 milioni di posti in vendita. Impegna 7 aerei, un sesto di quelli in servizio con il vettore spagnolo. Tra il 2022 e il 2023 aumenteranno i voli internazionali dal 23% al 37%.

Come è andata per Volotea nel 2022?

E’ andata un po’ in linea come è stato il settore, un po’ dolce e un po’ amaro.

Quindi luci e ombre? 

Iniziamo con il dolce, almeno c’è’ il traffico, che è fondamentale. Veniamo da due anni di pandemia, nel 2022 è ritornato il traffico. Perchè dopo due anni di pandemia, dove nel 2020 non c’è stato il traffico, come all’inizio del 2021, poi un po’ di più con il 50%. Il prossimo anno noi stimiamo il 140% del traffico sul 2019. 11 milioni contro i 7,6 milioni. Dunque i clienti ci sono e questo ci rende molto contenti. Come siamo molto contenti per il cambiamento della flotta dal B717 all’A319/320. Questo cambiamento per noi è stato buonissimo, anzi importantissimo. 

Il traffico c’è stato e tutti sono contenti nella filiera in particolare quella turistica (hotel, ristoranti, etc). per noi se siamo contenti di aver trasportato passeggeri, invece il carburante è salito tantissimo con la guerra tra Ucraina e Russia. Questo e’ l’amaro della cosa. Poi c’è stato il problema degli aeroporti più grandi, non tanto per noi perchè non ci operiamo. Noi essendo la compagnia per città e aeroporti medio/piccoli non abbiamo avuto questi problemi. Si, c’e’ stato qualche piccolo disagio, ma veramente poco per noi. Nell’insieme siamo contenti. Comunque le posso dire che per il 2023 finalmente abbiamo fiducia, che sarà un anno molto buono per il trasporto aereo.

Quale mercato come nazione la soddisfa di più nell’ambito di Volotea?

Senza dubbio le direi la Francia.

Perchè?

La Francia ha una forza molto grande, credo che assomigli un po’ alla Toscana in questo caso. Lo standard e’ quello che chiedono i passeggeri e non soltanto il prezzo. Volotea per il pubblico francese ha uno standard interessante e speriamo che il loro gradimento sia buono e vediamo che funziona molto bene nei risultati che vediamo. In Italia ci sono dei mercati dove vediamo che a volte è importante la qualità e in altri di meno. E’ per questo che in Italia si vede questa guerra tra vettori vedi Ryanair, Wizz Air e cio’ ha portato inesorabilmente all’abbasamento dei prezzi. Questo fattore all’inizio potrebbe essere buono per il passeggero ma sul lungo termine no.

Quindi se lo yield francese è molto buono , come vanno le ancillary?

No, sul piano delle ancillary sono valori molto simili ad altri paesi.I nostri grandi mercati sono Francia, Spagna, Italia. Un po’ meno Grecia e Germania. Non ci sono grandi differenze quindi nei servizi aggiuntivi. Ci sono invece differenze per gli yield (guadagni ) sono alti negli altri mercati, in Italia (eccetto la Toscana e Sardegna) sono più verso il basso per la guerra tariffaria inbastita dalle low cost come Ryanair e Wizz Air in particolare su Roma e Milano.

C’è stata forse troppa capacità?

Si credo di si.Roma e Milano, credo che abbiano avuto troppa capacità. A differenza dei nostri scali come Verona, la Toscana e la Sardegna dove è stato diverso.

Fate hedging sul carburante per ottimizzare il costo?

Si, lo facciamo. lo abbiamo fatto dai tempi di Vueling, anche a livelli del 90% in certi periodi di tempo. Ora con il Covid non lo abbiamo fatto su tutta la quota, siamo rimasti attorno al 30%, perchè ad esempio nel 2020 e parte del 2021 sarebbe stato un problema. In molti ci hanno rimesso tanti soldi quando il prezzo del carburante era basso. Per questo abbiamo scelto di optare per una quota più bassa e il resto a prezzo di mercato. Nei prossimi due anni vogliamo ritornare a quote di hedging più alte.

Che tipo di passeggero ha Volotea, più verso il leisure oppure più verso il business o VFR?

In Toscana non saprei, in ambito generale noi siamo un vettore che abbiamo una grossa parte di passeggeri che sono leisure, diciamo a seconda dei periodi dell’anno, ma la media è del 50-60%.Il VFR molto forte tra il 30-35% e il business tra il 10-15%.

Vi piacerebbe fare del VFR verso il Nord Africa dall’Italia, se si potrà?

Ci piacerebbe farlo se il bilaterale ci permetterà di farlo.Fino ad oggi no, anche se è un mercato che diventato via via molto forte. in particolare dalla Francia verso l’Algeria e su quella direttrice siamo molto forti. anche se sulla direttrice ci sono  Air France, Air Algerie, Transavia, ASL Airlines France. Su quel mercato ci piacerebbe nel medio termine.

Noi all’inizio abbiamo scommesso sul mercato dei collegamenti non serviti tra città medie, ora stiamo puntando a questo segmento. Oltre a questo ci stiamo specializzando sulle continuità territoriale vedi la Sardegna. Questi nuovi segmenti sono tra un quarto e un terzo della nostra attività. Quando siamo nati non lo avevamo previsto e secondo noi non era il momento. Ora sono segmenti che guardiamo con attenzione. 

Quindi è importante essere dinamici?

Si certo, perchè noi siamo low cost ma non quella sempre uguale. Volotea invece ha dovuto adattarsi ai mercati e ai prodotti e su questo ci siamo adattati. Noi crediamo che ora dobbiamo essere l’unica lowcost che si adatta alle esigenze dei mercati. Ad esempio per la continuità territoriale in Sardegna ci siamo dovuti adattare per trasportare le barelle, avere le connessioni, gli interline.

Continuerete con la prossima continuità territoriale in Sardegna?

Noi speriamo di si, partecipiamo di sicuro.

Oltre Spagna, Italia e Grecia , dove le piacerebbe andare?

Non è tanto il mercato come paese, bensì come città. Noi sappiamo che ci sono città con molto potenziale. Secondo noi ci sono 30-40 città di medie dimensioni in Europa non adeguatamente collegate.Oggi dopo 11 anni con l’apertura della base di Firenze siamo a quota 19 e crediamo che nei prossimi 11 anni ne avremo 40.

Le tasse come l’addizonale comunale o le ecotasse disturbano?

Tutte le tasse affliggono il prezzo, se ci sono come anche in vari mercati colpiscono tutti e i prezzi aumentano. Automaticamente più salgono e quindi il traffico diminuisce.

Cielo unico europeo, che ne pensa?

Non credo che nessuna aerolinea le dirà di no a un unica gestione del traffico aereo europeo. E’ un sogno da 20-25 anni per avere un cielo unico europeo. E’ fondamentale si risparmierebbe tempo, denaro e sarebbe più sostenibile per l’ambiente. Mah lo sarà…

Anche questa sarebbe una sostenibilità energetica risparmiando il 10-20% del carburante e meno CO2?

Eh si, è da tanto che se ne parla.

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