Nel 2022 gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa hanno raddoppiato i volumi sul 2021 con 28,9 milioni di passeggeri. Il recupero sui numeri del 2019 sta procedendo, in settembre /ottobre il traffico aveva raggiunto punte del 97% rispetto ai mesi corrispondenti di tre anni prima. Le rotte stanno riprendendo sia verso ovest che verso est. Va bene il segmento leisure e tiene quello del business travel. Nel 2023 c’è la ripresa di rotte del passato come è stato per Air India, ma ci saranno anche nuove rotte. E’ stata decisa la riapertura del Terminal 2 di Milano Malpensa per il 31 maggio 2023. Ne abbiamo parlato con Andrea Tucci VP Aviation Business Development di SEA Aeroporti di Milano che ha concesso un intervista prima della BIT Milano.
1. Il 2022, in particolare la seconda parte ha caratterizzato la ripresa del traffico per molti aeroporti. Come è stato per gli scali milanesi gestiti da SEA?
La ripresa del traffico nel 2022, ha avuto una forte accelerazione a partire dall’inizio della Summer e purtroppo, ha colto impreparati molti attori della filiera che, per scarsità di risorse, non sono riusciti a gestirne appieno la spinta impedendo di soddisfare tutta la domanda di traffico. Ciononostante gli aeroporti di Milano, Linate e Malpensa, hanno visto il recupero di traffico rispetto al 2019 spingersi fino al 97% a settembre/ottobre, nonostante il perdurare di limitazioni o blocchi, conseguenza della pandemia (Cina e Asia) o del conflitto in corso (Russia, Ucraina).
2. Quanti passeggeri avete visto transitare nel 2022?
Dagli aeroporti di Milano sono transitati complessivamente 28,9 milioni di passeggeri più del doppio rispetto al 2021.
3. Quale tipo di traffico tra no-frills e legacy ha ripreso più rapidamente e quale più lentamente?
La crisi ha evidenziato una maggiore reattività dei vettori low cost, più rapidi ad adeguare la capacità alla domanda e più strutturati a ri-orientare il proprio network su destinazioni tradizionali domestiche ed europee ma anche su nuovi mercati mediterranei e medio orientali in funzione della crescente domanda. Alcuni tra i più importanti settori di lungo raggio come le rotte transatlantiche (sia nord che sud America) hanno evidenziato una ripresa completa ed anche superiore su alcune rotte con fattori di riempimento oltre al 90%.
4. È stato il segmento del passeggero leisure a ripartire più rapidamente, rispetto a quello business?
Certamente la voglia di ritorno alla normalità si è manifestata nel segmento leisure, la stagionalità del traffico lo testimonia appieno, nonostante ciò, i previsti crolli del traffico business non si sono
riscontrati, così come hanno tenuto, ben aldilà delle previsioni, i parametri di produzione industriale, di PIL e di commercio estero del Paese.
5. L’etnico è un classico, che resiste agli eventi geopolitici più forti tipo pandemia e altro. E’ così?
Questo segmento si è dimostrato particolarmente resiliente durante tutto l’arco della crisi, appena le limitazioni si sono attenuate è stato il primo a ripartire. La posizione di Malpensa e le numerose e varie comunità etniche residenti nella catchment area fanno sì che questo segmento di traffico sia stato molto importante nel periodo della ripresa post pandemica.
6. Quale è il forecast per il 2023?
Le previsioni sono buone e di ulteriore recupero di tutti i settori, in particolare per il lungo raggio, che ad oggi (a parte il Nord America ed il Golfo) è ancora indietro ma che sul nostro sistema pesa molto.
I segnali di ripresa forte ci sono, tanto è vero che nel 2022 sono stati attivati circa 36 nuovi voli e nuovi vettori si sono affacciati sul nostro aeroporto (Eva Airways, Gulf Air, Royal Jordanian, Sky Express, La Compagnie, Flyone Armenia). Pur essendo solo all’inizio del 2023 possiamo già confermare oltre 15 nuovi collegamenti, tra i quali la ripartenza da febbraio di Air India su Delhi dopo tre anni.
Ci pare importante sottolineare un’analisi sulla Summer 23 che vede nuovamente Malpensa tra i primi 10 scali (9° posto) al mondo e tra i primi 6 in Europa per numero di paesi serviti con voli di linea diretti a conferma di un’articolazione capillare e ben diversificata della rete, nonché di un portafoglio vettori extraeuropei ampio e ben distribuito, a dispetto di dimensioni assolute non comparabili con altre realtà e dell’assenza di un hubbing carrier.
7. C’è un’incertezza per i vettori in relazione ai noti eventi in Ucraina?
La pace è un bene per tutti, un assetto che tutti auspichiamo ben aldilà degli interessi di settore. Rispondendo nel merito alla domanda, direi che gli effetti sono circoscritti all’attività da e per la Russia ed Ucraina (importanti per il ns. sistema aeroportuale) ed agli effetti degli embarghi incrociati che impediscono ai vettori di alcuni paesi di sorvolare il territorio russo, rendendo l’apertura di alcune rotte operativamente o economicamente impossibile.
8. Come vede la recente riapertura dei confini cinesi, potranno permettere una ricrescita del traffico da quell’area verso l’Europa o viceversa?
È auspicio di tutti rivedere quel mercato riaprirsi completamente anche perché proprio alcuni giorni prima della chiusura delle frontiere era stato finalmente ampliato l’accordo di trasporto aereo tra Cina ed Italia per consentire un maggior sviluppo delle rotte.
Devo aggiungere che il nostro aeroporto di Malpensa, nonostante le forti limitazioni, ha mantenuto, grazie all’operativo di Neos su Nanchino e su Tianjin vivi i collegamenti passeggeri ai quali si è affiancata Air China con la ripresa dei collegamenti su Pechino e con la novità Wenzhou. A breve è atteso un ulteriore significativo incremento dei voli sulla Cina.
9. C’è il timore che la riapertura della Cina possa nel medio termine riversare buona parte della capacità dei vettori statunitensi verso quel mercato, crede che sarà così?
Sicuramente la più veloce riapertura del mercato Nord Atlantico ha dato priorità agli investimenti dei vettori sul settore Nord Atlantico, il rafforzamento del dollaro ha ulteriormente dato spinta al traffico. Ritengo che questo rinnovato interesse tenderà a perdurare, anche perché nuova capacità di flotta (nel portafoglio ordini di molti vettori Americani) è stata e sarà introdotta (vedi Airbus XLR) consentendo lo sviluppo di molti nuovi collegamenti diretti.
10. La crescita prevista nel 2023 vedrà per Milano Malpensa la totale operatività dei terminal?
La chiusura del Terminal 2 è stata sempre considerata temporanea, il ritorno della domanda su volumi più consistenti ne rende necessaria la riapertura in particolare in coincidenza con i picchi di domanda estiva e con il consolidarsi del traffico a seguire. Il Terminal 2 riaprirà il 31 maggio.
11. Quale è il riscontro del mercato dopo il face-lifting del terminal di Linate?
Ottimi riscontri sia sulla qualità percepita che erogata testimoniano la qualità degli investimenti fatti dalla SEA, anche in un periodo di crisi dell’industria. L’apertura, seppur ancora limita della linea M4, ha poi aggiunto un ulteriore tangibile vantaggio al servizio reso dall’aeroporto. Se usiamo il traffico come indicatore del gradimento, siamo soddisfatti dei risultati del nostro city airport vocato come missione a servire collegamenti di breve raggio domestici ed europei, orientato in particolare al traffico business. Nuovi vettori hanno poi contribuito ad ampliare l’offerta commerciale disponibile e riteniamo che ciò renda l’aeroporto ancora più attrattivo per il pubblico dei viaggiatori