
Negli ultimi anni e’ stata una delle infrastrutture di Bologna dove il dissenso ha puntato il dito. E’ stato paragonato al Civis per i suoi insuccessi, ora invece dal 2022 ha iniziato a macinare risultati positivi sotto la gestione di Massimiliano Cudia , venuto da Torino per rimettere in carreggiata il trenino veloce tra aeroporto Marconi e stazione ferroviaria di Bologna Centrale, uno dei più importanti snodi del paese.
Tenuto conto che i primi quattro mesi dell’anno appena trascorso sono stati infestati dalla versione Omicron del Covid-19, i passeggeri che lo hanno utilizzato sono stati 1.447.991. Ben oltre il 1,265 milioni che e’ il valore dove per condizione contrattuale la società di gestione del sistema intermodale bolognese deve devolvere una parte dei propri utili al Comune di Bologna.
Quest’ultimo nel passato ha dovuto rimpinguare il sistema quando nel primo anno di esercizio il numero dei passeggeri era stato inferiore al valore medio prestabilito per gli effetti causato dal crollo del traffico generale a seguito della nota pandemia sanitaria.
Infatti il sistema di trasporto e’ stato avviato il 18 novembre 2020, quando il traffico aereo era ai minimi termini. Se l’anno prima al Marconi di Bologna erano transitati quasi 9,5 milioni di passeggeri, in quell’anno del 2020 il loro numero era stato di 2506258, l’anno dopo con 4103816, l’anno appena trascorso 8198156.
Se nel 2020 e 2021 era grama la situazione con continui fermi improvvisi e prolungati anche di oltre 10 giorni, tanti che nella politica era corsa l’idea di chiuderlo definitivamente. Oggi invece funziona, semplicemente sono stati apportati quegli accorgimenti necessari al che il sistema funzioni e non finisca sui giornali o media online.
E’ un sistema apprezzato, anche in un recente panel alla BIT – Borsa Italiana del Turismo di Milano ne e’ stata riconosciuta la sua efficacia , valore tributatogli da alcuni della platea di relatori di compagnie aeree , aeroporti e le due società di trasporto ad alta velocità. Il link e’