Quale sarà il prezzo giusto per ITA Airways?

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A scanso di cambiamenti dell’ultimo minuto, la trattativa per l’entrata di Lufthansa in ITA Airways e’ oramai indirizzata su un binario di corsa e non morto.

I colloqui di giovedì scorso, brevi, tra i vertici del MEF e ITA Airways con il nr.1 di Lufthansa Carsten Spohr sono stati praticamente l’endorsement sulla conclusione dell’affare. Altrimenti Spohr non avrebbe mai preso l’aereo da Francoforte per raggiungere la Città’ Eterna.

Il silenzio mantenuto tra le parti e’ stato il successo della trattativa. Nel frattempo le illazioni si sono succedute, ma di disturbo hanno avuto ben poco esito.

Il piano industriale condiviso e’ stato il segnale di una convergenza di intenti tra le parti, chi tra le due avrà dato “il la’” alla cosa e’ ben chiaro chi possa essere stato.

Allo stato odierno, come accade in altre parti del mondo sono le grosse concentrazioni ad avere successo. Chi rimane piccolo e’ destinato a rimanervi, oppure a scomparire. Tutto a patto di aver diversamente costi irrisori su certe voci, perché le altre sono fisse.

L’Italia e’ un paese che esprime tanto, lo ha ricordato Spohr sia come economia e mercato potenziale del trasporto aereo in uscita e in entrata. A contraltare di questo c’è’ una bassa possibilità e propensione a pagare tariffe comparabili a quelle europee praticate in paesi che siano: UK, Paesi Bassi, Norvegia, Germania per esempio.

E’ inutile fare i conti su certi fattori come i posti, gli aerei, questo è quell’altro se il medio del biglietto pagato da chi sale in aereo e’ superiore al valore dei costi, i tuoi conti saranno apposto. Aerei pieni non sono garanzie di profitto. Invece, serve avere entrate dirette e indirette che portino a una chiusura positiva rispetto ai valori dei costi. Un altro segreto e’ l’efficienza aziendale e che sia sul mercato sempre e costantemente. Così come possa esprimere una costruttivita’ per il futuro al fine di essere innovativa in tutto. Se chi rimane all’idea dei 5-10-20 anni prima, a seguire verrà solo surclassato da chi e’ più rapido e capace a trovare qualcosa di nuovo e diverso.

Questo fattore risulta determinante al successo economico di un vettore medio piccolo come ITA Airways, che può fare poche economie di scala come il prezzo del carburante. Ma, come su altre uscite perlopiù dalla parte operativa dove i costi non sono variabili o di concorrenza.

Lufthansa dovrà metter mano a dove ITA Airways non e’ competitiva per farla ritornare ai profitti che lei desidera. Nel passato, Lufthansa ha risanato completamente le varie Austrian Airlines , Swiss e Brussels dove i bilanci portavano a chiusure in rosso fisso. Ciò nonostante che ad esempio il mercato svizzero abbia valori di produzione dei biglietti ben diversi da quelli italiani. Ma anche quello belga come network oppure austriaco non lo sono da meno.

Lufthansa e’ in grado di mettere in campo capacità di risparmi sui segmenti che vanno dal prezzo del carburante acquistato, manutenzione, parti di ricambio , formazione di tecnici e piloti. Oltre a una capacità commerciale importante dal lato sinergico e split dei flussi implementandoli tra i network.

Il nero su bianco dell’accordo non c’è’ ancora stato, ma e’ atteso a breve. Il dopo e le azioni da intraprendersi saranno il successo dell’operazione.

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