
La Gazzetta del Sud al link scrive oggi sul silenzio che e’ sceso sull’aeroporto Tito Minniti di Reggio a calabria dopo che sono andate deserte le gare per le tre rotte messe a bando in regime di continuità territoriale per Torino, Bologna e Venezia.
I tre collegamenti, se aggiudicati, dovevano partire ai fra qualche giorno il 27 maggio 2023, ma la doccia fredda e’ arrivata quando il 24 aprile nessuno ha presentato un’offerta per almeno uno dei tre collegamenti. Il disinteresse più totale nonostante i 13 milioni di € messi sul piatto dalla Regione Calabria e altri tre di fondi statali. Ora il quotidiano analizza il fatto che l’estate rimarrà con i collegamenti per Roma e Milano di ITA Airways e nulla più.
Reggio Calabria e’ forse penalizzata dal fatto , che Lamezia Terme ha diversamente più traffico frutto della presenza di località turistiche affermate non solo in Italia , ma in Europa, in particolare per la costa tirrenica. A differenza a Reggio Calabria da questo lato , come la dirimpettaia Messina c’è’ ben poco.
E’ da mettere in chiaro che una continuità territoriale seppur accompagnata da fondi a compensazione , questi non coprono totalmente il rischio finanziario delle rotte messe a bando. Bensì coprono una minima parte. Infatti se si moltiplicano le ore di volo necessarie per operare i collegamenti previsti dalla convenzione da stipularsi con i costo per ora di volo si vedrà che l’importo e’ ben diverso. E’ ovvio che a questo punto servono a bordo i passeggeri e che gli aerei non viaggino vuoti. Oltre al fatto che vista la presenza di una tariffa calmierata fissa, la speranza e’ che siamo molti quelli non beneficiari della continuità territoriale. Oltre al fatto che i vettori hanno costi variabili come il carburante, ma fissi come garanzie e fideiussioni che pesano sugli oneri di gestione. Insomma non e’ una passeggiata…