Gli aeroporti di Milano sono in crisi a causa del Covid-19

il

Il Covid-19 a un anno di distanza piega la curva del traffico a livello mai visti. Tuttora siamo al -73% nel 2020, secondoquanto riporta SEA, con punte registrate di oltre l’80% in meno negli ultimi tre mesi. Solo il cargo va a gonfie vele, ma non basta. Ovviamente, la conseguenza va sull’apparato produttivo diretti e indiretti dello scalo. La maggior parte delle persone impiegate nei due scali sono a casa con gli ammortizzatori sociali ora prorogati per 12 settimane, dopo che per SEA il termine della CIG e’ scaduto il 15 marzo.

Secondo un articolo di Malpensa24.it

che fotografa impietosamente la situazione, 2617 unità di SEA dei due aeroporti sono sotto questa gestione con ammortizzatori sociali.

Nell’assistenza ai vettori, la Airport Handling, il più grosso operatore ha 1387 persone a Malpensa e 349 a Linate potranno essere sospesi dal lavoro essendo scaduto il perito di cassa integrazione di 12 mesi.

C’è’ un mondo alle spalle di piloti, assistenti di volo e tecnici dei vettori. Una galassia di attività che formano la filiera e che attualmente sono in attesa che tutto risalga la china. Ma le previsioni parlano di una ripresa del traffico graduale co. Il leisure e una parte di business, ma che i livelli del traffico 2019 su replicheranno speranzosamente nel 2024. Da qui a quella data, c’è’ ancora tanto tempo e il pane a casa bisogna portarlo per far sopravvivere le famiglie, specie quelle che vedono entrambi occupati contemporaneamente nelle stesse ditte o separatamente, ma sempre parte del segmento.

Non mollano e’ il messaggio dei sindacati, ma tanto tempo c’è’ ancora prima di recuperare tutto il traffico e la preoccupazione alla base e’ proprio questa, che cosa accadrà domani nell’immediato?

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.