
E’ giugno e marcatamente il mercato francese e’ sempre piu’ ad alto spessore rispetto a quello italiano in termini di volumi e aerei basati.
Venezia 3, Verona 3 , Palermo 1 , Cagliari 2 , Napoli 2 , Olbia 2. In totale 13 aerei.
Lilla 1, Lione 1, Nantes 8, Marsiglia 2, Strasburgo 1, Bordeaux 2, Tolosa 2, Lourdes 1 da luglio. In totale 18 aerei
Questo e’ il confronto e da un quadro chiaro. Le basi italiane non vanno oltre i tre aerei, ha perso quote di mercato in particolare a Venezia e Palermo. Molte rotte storiche da nord a sud vedi Triveneto su Sicilia, Campania, Sardegna e Puglia sono scomparse, oppure vengono operate solo sotto festivita’ e picchi. Ryanair in particolare, ma pure Wizz sono chi hanno di fatto chiuso nell’angolo di piccole nicchie di mercato il vettore spagnolo.
A tutto questo, senza dimenticare il congelamento o chiusura, come si vuole chiamare il fatto relativo a Genova. Ma in particolare a Venezia erano 7 aerei, ora ridotti a tre.
Tra Francia e Italia spiccano gli 8 aerei a Nantes, contro i 3 max di Verona e Venezia. In Italia e’ da tener conto che 4 aerei sono impiegati anche in continuita’ territoriale, al momento non onerata.
La somma dei velivoli da 31, il resto e’ per Portogallo, Grecia e Spagna.
Quale il motivo? Il tutto va ricercato in uno yield da tempo piu’ favorevole sui mercati e rotte francesi rispetto a quelle italiane. Se in Italia e’ stata schiacciata da Wizz o Ryanair , in Francia questi player non ci sono. Poi su quel mercato ha sviluppato rotte derivanti da ”W” esempio Marsiglia – Biarritz -Strasburgo e ritorno, che il competitor low cost easyJet, in Francia ha varie basi non fa. Insomma valori economici favorevoli e superiori all’Italia e piu’ margini di manovra sul mercato B2C e B2C, oltre all’intesa con Vincci , che gestisce molti aeroporti. Tutti fattori favorevoli, i quali permettono a Volotea di “respirare” e non essere attaccata dagli outsiders come e’ accaduto e accade tuttora in Italia.