
Alcuni aeroporti hanno rilasciato i dati di giugno con numeri al di sopra del corrispettivo dello stesso mese del 2019.Però c’è un però, il Covid sta rialzando la testa, i contagi sono in salita e tra quelli che non possono andare a lavorare e dovevano viaggiare, aggiungiamoci chi vive in famiglia e quant’altro, il risultato finale è che la crescita del traffico si sta smorzando.
Non solo il covid-19 a farla da “attore principale” , ma aggiungiamoci il cambio €/$, il carburante a prezzi mai visti, l’inflazione e i problemi in molti scali europei fanno spingere chi non deve viaggiare per necessità a cambiare idea. Il dado è quindi tratto e il traffico rallenta nelle prenotazioni e nel trasportato.
Ryanair ha già iniziato a tagliare i voli chiamati “di spalla” nella sua programmazione stagionale estiva sulla Grecia. E, questo non è un buon segnale. Non si tratta in questo caso di ritardi, basso numero di staff, ma della “mancanza della materia prima” e cioè i passeggeri. Il livello di prenotazioni sarebbe stato considerato esiguo e quindi la rimozione di alcune rotazioni sarebbe la decisione più opportuna.
Ritornando a giugno, pare che nella parte riguardante la fine del mese ci siano 2 o 3 punti percentuali di coefficiente di carico in meno sulla media dei voli. Non è tanto. Ma è comunque una controtendenza rispetto all’inizio dello stesso mese, il tutto riferendosi alla prima e seconda decade.
Adesso attendiamo luglio per vedere come si comporterà. La tempesta perfetta è sempre più infinita e mette in crisi le programmazione di tutti, da una ripresa, quella estiva sembra diventare sempre di più una bolla, che getta l’incertezza sia l’autunno, che l’inverno.