Ryanair si “italianizza”. O’Leary parla in italiano e annuncia piani per il domani


Il domani a lungo termine di Ryanair in Italia e’ stato illustrato ieri a Bergamo da Michael O’Leary con un discorso preparato e pronunciato nella nostra lingua. Questo a beneficio di stampa e gli altri soggetti convenuti.

Per chi ha voluto capire il senso di questa finezza o strategia, e’ che il vettore irlandese ha già da tempo preso il controllo della penisola nei voli aerei e sarà difficile scalzarlo.

O’Leary ha annunciato che i suoi piani a lungo termine per il 2035 sono di avere 200 aerei basati e arrivare alla cifra tonda di 100 milioni di passeggeri. Tenuto conto che oggi sono 96 gli aerei basati e 56 milioni di passeggeri. In dieci anni si tradurrà in un totale raddoppio dei volumi di traffico e aerei stazionati in Italia.

Il mantra che Ryanair, con i quattrini di co-marketing ricevuti per lo sviluppo del traffico siano quelli che gli permettono di volare fare profitto in Italia e’ assolutamente sbagliato. I costi di un giocattolo del genere sono ben diversi e solo con un articolato piano industriale fatto di entrate si, ma pure di efficentamenti nei costi, può permettere a un soggetto di quelle dimensioni di fare soldi e non di perderne. Infatti, basta prendere un pallottoliere e fare due moltiplicazioni o divisioni, per capire che serve ben altro, non solo i passeggeri, ma pure guadagni ancillari e strutturazione dell’azienda nel modo di fare utili, non fare perdite e migliorarsi nella gestione al fine di essere il più efficiente possibile per migliorare al massimo il fattore entrate/uscite.

Il rivelare i propri piani di sviluppo a 10 anni significa che L’aerolinea ha già un orizzonte previsto fino a quella data. Ciò in controtendenza con i suoi competitor a livello di stesso segmento (easyJet, Vueling , Transavia, Eurowings). Forse Wizz ha una vision che arriva a una parte dei prossimi 10 anni. Non parliamo dei vettori legacy con piani fino al massimo il 2027.

In molti l’essere primi non deve essere visto a tutti i costi come un fattore sul quale sparare a zero. Bensì gli va riconosciuta una presenza di programmazione dove in altri lidi non c’è’. Anche la gestione contrattuale ci insegna che i contratti a 5 anni sono meno performanti che a 15/20 anni, perché permettono respiro e instaurazione di sinergie nella pianificazione, le quale si traducono in benefici per la ditta, ma pure per i clienti.

E’ ovvio che una filosofia di questo tipo non si può spalmare a tutti. Questa genera già da ora una selezione tra i soggetti, che continuerà a esserci anche nel futuro. Quindi c’è’ chi tenterà di sopravvivere, oppure verrà fagocitato e chi continuerà a “costruire” e nel domani arriverà prima di altri. Ryanair nel trasporto aereo ne e’ un esempio.

Pubblicità

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.