
A4E – Airlines for Europe in virtual oggi ha tenuto il suo quinto summit generale, riunendo i vertici della aerolinee (easyJet, Ryanair, Air France-KLM, IAG e Lufthansa Group). Da tutti è arrivato un grido unificato, perchè vengano risolte le pesanti questioni che limitano il trasporto aereo europeo e non solo i danni creati dal Covid-19. Ma anche su argomenti ricorrenti da tempo e non ancora risolti.
I punti chiave esternati da :
Johan Lundgren – CEO easyJet e Chair di A4E,
Michael O’Leary – CEO Ryanair Group
Carsten Spohr – CEO Lufthansa Group
Luis Gallego – CEO IAG
Benjamin Smith – CEO Air France – KLM
sono :
- un cielo europeo unico gestito da una singola agenzia,
- che le tasse green, in parte vengano reinvestitie nello sviluppo delle tecnologie per facilitare il zero carbon
- eliminare le restrizioni alla circolazione per chi è vaccinato nei paesi UE e non solo, anche UK e il corridoio verso gli USA
- revisione della UE261/2004.
Hanno partecipato anche :
Thomas Reynard – DG A4E
Willie Walsh – DG IATA,
Guillame Faury – CEO Airbus
Didier Reynders – EU Commisioner Justice
Chris Raymond – CSO Boeingmohamed ali
Mohamed Ali – VP General Manager Engineering
Adina Ioana Valean – EU Commissioner Transport
Richard Quest – Anchor CNN
La situazione generale viene mostrata da Johan Lundgren – chair per quest’anno di A4E e viene mostrata nella sua reale consistenza con una slide che dice “nel 2021 le aerolinee europee perderanno 18,14 miliardi di € su un totale di 38,97 miliardi di €. 8,6 miliardi sarà in Asia, 4,08 miliardi di € nel Nord America. Il resto sarà nel mondo per 7 miliardi. I bilanci in nero e non più in rosso dovranno ancora attendere.
Michael O’Leary – CEO Ryanair Group è favorevole al fatto che i vaccinati possano volare senza restrizioni in Europa e anche con il Regno Unito. Punta al fatto, che anche chi è stato inoculato negli USA possa non avere limitazioni di circolazione. Su questo Luis Gallego, dice che si perdono 23 milioni di sterline al giorno per mancati collegamenti transatlantici tra UK e USA:
Benjamin Smith – CEO Air France – KLM punta il dito sulla EU261/2004, che ha cagionato 10 miliardi di € in compensazioni nel 2020. Non si chiede l’eliminazione, ma una riforma sostanzialeper le sue reali necessità. E non per come è stata erroneamente concepita a livello legislativo
Carsten Spohr – CEO Lufthansa Group, punta sull’efficenza dei cieli con un solo Single Sky, che elimini le sovranità nazionali, gli interessi dei paesi e certi vincoli militari che rendono i cieli europei inefficenti per il trasporto aereo. Spohr ha mostrato che nel pieno della pandemia, con minor traffico e al netto del trasportato, la rotta Francoforte-Parigi ha visto un -16% di consumo del carburante. il tutto perchè il traffico aereo permetteva ottimizzazione nei piani di volo. Spohr continua chiedendo meno tasse, oppure che quelle ecotasse siano anche utilizzate per favorire la politica verde.
AA quanto detto in tema di sostenibiulità, si ricollega Luis Gallego – CEO di IAG che afferma “servono 30 impianti di produzione di SAF – Sustainable Aviation Fuel -, questo per rispettare i dettami del 2030, ma non c’è nessuno che investa a partire dall’Europa, che chiede carbon zero nel 2050 e una limitazione sostanziale al 2030. Il trasporto aereo impatta per il 2,4% dell’inquinamento globale e le compagnie aeree investono in nuove flotte più ecologiche, ma nessuno fa la sua parte per perseguire i progetti. Meno soldi provenienti dalle ecotasse nelle casse dei governi e più investimenti per il futuro sostenibile, è uno dei messaggi. O’Leary dice che i suoi nuovi B737MAX, il quale investirà 30 miliardi di $, consumano il 16% in meno, trasportano il 4% in più diu persone e sono più ecologici e meno rumorosi per il 40%.
A4E fa notare che in 20 anni l’inquinamento dei nuovi aerei attuali, si parla di 20 milioni di tonnellate di CO2 in meno. Boeing dice che gli aerei della generazione odierna producono il 60% in meno di emissioni rispetto a quelli di due decenni fa.
Nella conferenza sono anche intervenute Airbus, Boeing e General Electric
Airbus per bocca del suo CEO Guillame Faury, ha annunciato, che nel 2035 ci sarà un velivolo con propulsione a idrogeno. L’elettrico lascia il campo a un carburante anch’esso pulito.
Nel breve, dice che il mercato sta ritornando a rispondere positivamente sugli aerei del segmento a fusoliera stretta. Per intenderci la famiglia A320 è scesa in termini di produzione di aerei al mese, da 60 dell’inizio pandemia a 40. Poi salirà entro dicembre 2021 a 45 aerei/mese e poi ritornerà ai regimi pre pandemia solo nel 2024.
Gli aerei a fusoliera larga scontano il fatto che il loro impiego è per voli a lungo raggio. L’attuale situazione e un po’ l’incertezza a breve ancora non hanno chiarito come si evolverà il loro futuro.
Nello specifico parlando del settore industriale con i fornitori di componenti per questi aeroplani, Faury ha detto che la cosa si sta riprendendo e i volumi stanno di nuovo crescendo seguendo quello che saranno i ritmi produttivi. Stessa cosa dicasi per il mercato della manutenzione, revisione e riparazione.
Boeing e General Electric si allineano più o meno a quanto detto da Airbus. L’obiettivo è produrre velivoli con motori all’idrogeno nella metà del prossimo decennio. Hanno indicato nella sostenibilità, qualità e investimenti per l’aviazione commerciale del futuro.
Willie Walsh – DG IATA è stato critico nel passato su come è sata gestita la questione delle misure da parte di molti governi sulla circolazione e le limitazioni, oltre alla confusione creata dai differenti standard e decisioni prese dai diversi governi. Ha poi parlato degli aiuti concessi ai vettori europei per combattere la situazione creatasi con la pandemia. Per poi rispondere a una domanda di richard quest sul nuovo supersonico Boom e da parte sua l’opinione è che non lo acquisterebbe. Motiva il fatto, perchè non vede una logica di profitto in operazioni con questi tipi di aerei molto costosi. A proposito lo fa citando proprio quello che è stato il Concorde in British Airways, una questione di prestigio e non di profitto. L’aereo fu ritirato un anno prima del suo arrivo, ebbe modo di vedere i numeri ed erano costantemente in rosso.
Sul futuro, Eurocontrol ha prodotto nuove previsioni e solo nel 2025, ci sarà un certo recupero dei volumi del 2019. Questa è la curva più positiva, quella negativa produce numeri ancora sotto i livelli 2019. Se quest’anno praticamente gli USA hanno recuperato, l’Europa sarà al -50% per migliorare costantemente nei prossimi mesi, ma non alla stessa velocità. Si spera come già detto sulla ripresa anche del corridoio tra Europa e USA , anche se Spohr non ha avuto un eccellente impressione dalle autorità americane, in un recente incontro avuto oltreoceano. Certo che, fra pochi giorni l’arrivo del Presidente USA Joe Biden potrebbe dare diverse notizie. E’ un impressione in questo senso arriva anche da Didier Reynders – EU Commisioner of Justice, il quale – incalzato da Quest – ha parlato di come i sistemi europei dialogheranno e come sono in corso contatti con le autorità americane per riconoscere un certificato di vaccinazione messo negli USA nella catena informatica esistente. Olltre ad aver dato un esempio di come lo è per quelli emessi in Europa e visibiii nella loro originalità tramite il QR-Code.